giovedì 27 dicembre 2012

Luffa, la spugna naturale coltivata in casa

Lo sapevate che la spugna per la doccia si può coltivare anche sul terrazzo di casa?
Già. Si coltiva come i pomodori, le insalate, i broccoli e le zucchine, anzi la luffa è proprio una qualità di zucchina, che una volta arrivata a maturazione sulla pianta si raccoglie, si pulisce e si lava così da avere subito pronta all'uso una eco-spugna tutta naturale e tutta... casalinga.

Da noi non è molto diffusa la coltura di questa pianta, ma in America del sud  e nei Paesi dell'Asia la luffa la conoscono e la coltivano tanto.

Se ci vogliamo provare anche noi, la prima operazione da fare assolutamente in questo periodo è procurarsi i semi. Si trovano da un buon vivaista fornito, altrimenti si possono ordinare via internet. E' bene cominciare a cercarli perchè si devono interrare a marzo.

La coltivazione può avvenire nell'orto ma anche in vaso. La procedura è uguale: si prepara un primo strato di argilla, poi si aggiunge la terra e del buon compost e quindi si possono interrare i semi che vanno ricoperti con un pò di terra. Il vaso va messo al riparo e innaffiato ogni tanto senza esagerare molto. Se possibile tenerlo al sole.
I primi germogli appariranno dopo circa una settimana. Quando la pianta sarà sviluppata occorrerrà sostenerla con canne o graticci. Nella stagione calda ha bisogno di molta acqua.
I fiori sbocceranno dopo circa tre mesi ed è possibile riconoscere, come per la pianta di zucchine, i fiori maschi dai fiori femmina. Ed è proprio dal fiore femmina che comincia a prendere forma quella che sarà la luffa.

La produzione è abbondante e i frutti si raccolgono in genere in autunno. Finita l'estate la pianta comincia a cambiare colore...dal verde al giallo..e poi marrone. E' il momento.... i frutti oblunghi e leggeri sono pronti per essere raccolti e trasformati in spugne.

La prima operazione da fare è un pò noiosa perchè si deve ripulire il frutto della buccia coriacea, poi dei semi, che si possono anche mantenere per una nuova coltura. Infine  va sbiancata. 
Come? O si mette in ammollo in acqua o varechina, oppure in acqua calda e bicarbonato, così da togliere tutte le macchie che potrebbero esserci e dare un colore uniforme del tutto uguale ale spugne che si comprano al supermercato.

Non è difficile. Ma che soddisfazione,  in maniera semplice, economica e naturale ecco pronte le spugnette per lavare i piatti, per la doccia, per il massaggio del corpo, per pulire i sanitari, per riempire i cuscini...insomma la fantasia non ha limiti.




mercoledì 19 dicembre 2012

Una "piccola" donna!

Anche se il riferimento è alle piccole donne del romanzo di Louisa May Alcott, alludo però a una delle mie sorelle. Dovete sapere, infatti che anche noi, come le sorelle March, siamo 4. 

Manco a dirlo ... diverse l'una dall'altra. Chi è più creativa e chi lo è meno. Chi è più pragmatica e chi lo è meno. Chi è bionda e chi è mora. Chi ha i capelli ricci e chi li ha lisci....Diverse sì, ma ognuno con la sua spiccata personalità!

Tra le più creative in assoluto c'è  Anna, la terza. La sua creatività è letteralmente esplosa mentre faceva gli esami di tedesco e spagnolo all'Università per laurearsi in Lingue e Letteratura Straniere. E' stata presa da un vero "raptus" per il ricamo. 
Ha così  "saccheggiato" l'armadio di mia madre dove venivano stipate le lenzuola di lino in "pezza" racchiuse in una scatola, che ricordo ancora ora essere di colore celeste, e che erano frutto dei regali di mia nonna per i nostri compleanni. Una volta si usava così no?
Le scatole erano conservate una sull'altra nello sportello lungo dell'armadio, in attesa che qualcuno le desse una vita. 

Ci ha pensato lei a renderle "preziose" con ricami e e merletti. Comunque è riuscita a fare tutte e due le cose e bene. Si è ricamato da sola un "corredo" meraviglioso e ha finito l'Università. 
E ora? Ora la passione per il ricamo continua ....

Vi voglio postare qualcosa che estrapolo dal suo blog ...

Tra i tanti lavori, tutti belli e perfetti, considero molto significativa e "poetica" la riproduzione su tela di una poesia di Alberto Manzi. Ve lo ricordate no il maestro di "Non è mai troppo tardi" ?


Alberto Manzi, i sentimenti condivisi







 
Questa è una poesia di Alberto Manzi,
il "maestro d'Italia" per antonomasia.
E' colui che, negli anni sessanta,
con la storica trasmissione televisiva
"Non è mai troppo tardi",
ha insegnato a leggere e a scrivere a molti italiani.

La poesia, tratta dal volume "Essere Uomo", è stata
pubblicata postuma alla morte del maestro.